Il riposo settimanale più lungo di 24 ore non assorbe quello giornaliero anche se sono consecutivi

Il riposo settimanale più lungo di 24 ore non assorbe quello giornaliero anche se sono consecutivi

Riposo settimanale e giornaliero se sono contigui vanno sommati. Cioè non scatta alcun assorbimento di un diritto nell’altro e anche quando il periodo di riposo settimanale è immeditamente preceduto dalla fruizione di quello giornaliero.

Lo ha affermato la Corte di giustizia Ue con la sentenza sulla causa C-477/21 offrendo la corretta interpretazione della direttiva sull’organizzazione dell’orario di lavoro al giudice ungherese del rinvio pregiudiziale.

Prima di tutto la Cgue chiarisce che i due periodi non sono comprimibili neanche quando la legislazione nazionale di recepimento delle norme comunitarie conceda ai lavoratori un periodo di riposo settimanale superiore a quello richiesto dal diritto Ue.Il caso a quo parte dall’impugnazione della decisione di un datore di lavoro che non intendeva concedere un periodo di riposo giornaliero di almeno undici ore consecutive (di cui il lavoratore deve beneficiare nel corso di ogni periodo di 24 ore in forza della direttiva sull’organizzazione dell’orario di lavoro) quando tale periodo preceda o segua un riposo settimanale o giorni di ferie. La società datrice affermava tale posizione partendo dalla considerazione che il contratto collettivo applicabile fissava un periodo di riposo settimanale minimo nettamente superiore (almeno 42 ore) a quello richiesto dalla direttiva (24 ore) e quindi in caso di contiguità con un riposo giornaliero nessuna danno derivava al lavoratore dall’assorbimento in quello settimanale. Una lettura delle regole della direttiva smentita dalla sentenza della Cgue che afferma come i due diritti sono autonomi poiché perseguono obiettivi diversi.Il riposo giornaliero consente al lavoratore di sottrarsi al suo ambiente di lavoro per un determinato numero di ore che non solo devono essere consecutive, ma anche seguire direttamente un periodo di lavoro.
Il riposo settimanale consente al lavoratore di riposarsi nell’arco di ogni periodo di sette giorni.

Di conseguenza, è necessario garantire ai lavoratori il godimento effettivo di ciascuno di tali diritti. La direttiva non si limita a fissare globalmente un periodo minimo a titolo del diritto al riposo settimanale, ma precisa espressamente che tale periodo si aggiunge a quello collegato al diritto al riposo giornaliero. Ne consegue che il periodo di riposo giornaliero non fa parte del periodo di riposo settimanale ma si aggiunge ad esso, anche se precede direttamente quest’ultimo.
Infine, la Cgue fa rilevare che le disposizioni più favorevoli previste dalla normativa ungherese, rispetto alla direttiva, per la durata minima del riposo settimanale non possono privare il lavoratore di altri diritti che gli sono conferiti da tale direttiva, e in particolare del diritto al riposo giornaliero.
Quindi, in via generale, il riposo giornaliero deve essere concesso indipendentemente dalla durata del riposo settimanale prevista dalla normativa nazionale applicabile.

  • il sole 24 ore
2023-09-26T11:22:54+02:00
WhatsApp Chatta su whatsapp